Selezione delle specie officinali
Le prime attività progettuali si sono concentrate sulla coltivazione di timo, rosmarino e lavanda
Specie di officinali selezionate per le loro proprietà terapeutiche e cosmetiche. Le piante selezionate, una volta arrivate in struttura, sono state sottoposte ad un’attenta valutazione per garantirne l’integrità e lo stato di salute. Queste piante “madri” rappresentano la base per le future coltivazioni fuori suolo. Dopo l’ottimizzazione dei protocolli di coltivazione, esse serviranno ad ottenere nuove piante che risponderanno agli elevati standard qualitativi richiesti dal progetto, garantendo qualità e ripetibilità dei risultati.
Sviluppo dei protocolli di coltivazione e sostenibilità del sistema aeroponico
Il progetto ha previsto lo sviluppo di protocolli di coltivazione in aeroponica, specificamente adattati a ciascuna specie officinale.
L’obiettivo principale è stato ottimizzare la crescita, la salute e la resa delle piante, con particolare attenzione alla massimizzazione della produzione di molecole bioattive, come oli essenziali e terpeni.
Parallelamente, il sistema aeroponico è stato progettato seguendo principi di sostenibilità ambientale. Grazie all’integrazione di un avanzato sistema di monitoraggio, dotato di sensori automatizzati, è stato possibile garantire un controllo preciso delle condizioni ambientali, migliorando ulteriormente l’efficienza del processo di coltivazione.
Taleaggio delle Piante
Rappresenta una tecnica fondamentale per la propagazione delle piante, particolarmente utile per ottenere nuove piante geneticamente identiche a quelle madri, garantendo la qualità e la uniformità delle colture.
Nel contesto del progetto, il taleaggio è stato applicato alle specie officinali selezionate, come timo, rosmarino e lavanda, con l’obiettivo di sviluppare una base di partenza per le coltivazioni fuori suolo.
Durante questa fase, è stato mantenuto un controllo rigoroso dell’umidità e della temperatura per favorire il radicamento, con un sistema di nebulizzazione che ha assicurato il giusto grado di idratazione.
Questa metodologia consente di ottenere piante pronte per il trapianto in condizioni standardizzate e di alta qualità, fondamentali per garantire la riproducibilità e la sostenibilità delle coltivazioni fuori suolo.
Prime Prove di Pretrattamento ed Estrazione
Le prime prove estrattive sono state condotte sul rosmarino, utilizzando tecniche di pretrattamento e metodi avanzati per garantire risultati ottimali.

Successivamente, sono state effettuate estrazioni con CO2 supercritica, variando i parametri di pressione, temperatura e flusso. I risultati hanno mostrato rese variabili, con un elevato contenuto di molecole bioattive.

Per il timo, invece, essendo già disponibile in forma essiccata e con granulometria compatibile, le prove estrattive sono state avviate direttamente. Gli estratti ottenuti si presentano in forma bifasica, con uno strato acquoso e uno oleoso, raggiungendo rese considerevolmente elevate. Questi fitoestratti, ricchi di composti bioattivi, mostrano un grande potenziale per applicazioni in campo agricolo e farmaceutico.

Caratterizzazione Chimico-Fisica degli Estratti
presenza di composti bioattivi chiave, come Rosmanolo, Verbenone e Carnosolo, garantendo la qualità e l’uniformità dei risultati. I saggi spettrofotometrici ABTS e DPPH hanno evidenziato una significativa attività antiossidante degli estratti.
Per quanto riguarda il timo, la caratterizzazione chimico-fisica è in corso e prevede l’adattamento dei protocolli già ottimizzati per il rosmarino. In entrambi i casi, le analisi forniranno una base solida per sviluppare applicazioni industriali, garantendo standard elevati di qualità.